marcia della pace - peace man walking - tappa di Pianventena - Comitato Cittadino Frazione Pianventena

Comitato Cittadino Frazione Pianventena
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6 agosto 2014
MARCIA DELLA PACE
peace walking man

Peace Walking Man – Il marciatore della pace

John Mpaliza, ingegnere informatico di 42 anni, originario della Repubblica democratica del Congo, ex Zaire, vive in Italia già da 18 anni.
Nel 2012 ha iniziato un’impresa mirata a “rompere il muro di silenzio che è stato creato ad arte attorno alla Rdc”: una marcia durata due mesi che lo ha portato da Reggio Emilia (29 luglio 2012) a Bruxelles (22 settembre 2012). In tutto 1600 km, circa 40 al giorno, attraversando Francia, Svizzera, Germania, Lussemburgo, Paesi bassi e infine Belgio, accompagnato dalla bandiera della Pace e da quella della Rep. dem. Congo, oltre che da chiunque  ha voluto percorrere un pezzo di strada con lui.

Durante i mesi della marcia ha potuto rivolgersi a Ginvera all’Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati) discutendo della problematica dei profughi nella zona est della Rdc. Una volta giunto a Bruxelles, tra l’altro l’arrivo è stato proprio nel quartiere africano della capitale belga, John Mpaliza ha partecipato a un incontro al Parlamento europeo con l’intento di richiedere alla comunità internazionale un resoconto sull’embargo delle armi, sulla gestione delle risorse minerarie e sulll’impunità dei responsabili dei crimini di guerra.


Ma questa volontà di manifestare, da cosa è scaturita?
Nel 2009 John ritorna nel suo paese d’origine dopo aver trascorso 10 anni in Italia, e assiste al depredamento del popolo e delle risorse della Repubblica democratica del Congo per mano dei paesi vicini: dallo stupro utilizzato come strumento di guerra alla devastazione dei villaggi e del territorio.

“Un proprio giardino dove andare a raccogliere ogni ben di Dio” (coltan, diamanti, oro, zinco ecc.) così riassume Mpaliza la visione della Rdc agli occhi dei paesi confinanti. Una guerra non tra etnie come potrebbe apparire, bensì di carattere economico. Una guerra senza fine che ha causato più di 7  milioni morti. E al di fuori di quei confini non trapela nulla o quasi. Questa come molte altre è una “guerra dimenticata”.

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